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domenica 18 settembre 2011

Il documentario su Vasco Rossi non è solo per i fan del Blasco

QUESTA STORIA QUA
di Alessandro Paris e Sibylle Righetti
Italia, 2011


Zocca, sulle tracce di Vasco Rossi: attraverso una serie di interviste ad amici, collaboratori e parenti si tenta di ricostruire e capire il percorso di questo cantautore, senza intenti mitizzanti.

Il documentario di Alessandro Paris e Sibylle Righetti non si pone mai infatti come tributo agiografico, bensì come scoperta: di alcune persone, di luoghi, di pensieri di vita. In questo senso il piccolo paese montano di Zocca, in provincia di Modena, diventa il fulcro di questa storia qua: con le sue tradizioni, i suoi abitanti, i suoi punti di ritrovo, i suoi panorami diventa soggetto cinematografico per eccellenza, superbamente fotografato e inserito nel contesto delle testimonianze. A queste si alterna molto materiale inedito davvero interessante per i fan, come filmati personali, estratti audio, ecc.

Ma quello che differenzia questo documentario dagli altri e che lo rende piacevole anche a chi (come al sottoscritto) il nome Vasco non dice molto è oltre alla già citata ottima fotografia, la liricità di alcune riprese, l’attenzione al mondo rurale passato e attuale, la storia di un ragazzo come tanti altri che si è poi trasformato in uno dei maggior cantautori italiani.

Non un’accozzaglia di interviste, videoclip, live: ma un progetto con un’identità molto cinematografica e degli intenti quasi sociologici.

Lui, il Vasco, commenta i vari passaggi del film, ma compare solo in filmati di repertorio o inediti, mentre il Vasco rockstar, quello attuale, appare fugacemente solo prima dell’epilogo: anche questo è per mantenere l’icona rock fuori, e per concentrarsi sul ragazzo di Zocca.

VOTO: 7

8 commenti:

  1. Affermazione giustissima!

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  2. Nemmeno io sono un fan sfegatato di Vasco. Però questo film regala grandi emozioni. A TUTTI. A Venezia ha coinvolto tutto il pubblico, compreso quello degli 'addetti ai lavori'. A fine proiezione standing ovation e profonda commozione. Ho stretto la mano ai due giovani registi e a Gaetano Curreri presenti in sala, erano emozionati come bambini.
    Una pellicola che ha colto nel segno.

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  3. @ Kelvin: grazie per la testimonianza diretta dal Festival! Capisco benissimo quello che hai scritto e condivido!

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  4. non l'ho visto e non ho neanche intenzione di vedere sta robaccia!

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  5. E come fai a dire che è robaccia se non l'hai visto? Non si giudica prima di conoscere!;)

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  6. il film è una vera Cagata umana del personaggio io mi vergognierei di fare una storia cosi me la terrei in un bel cassetto
    anzichè metterla ai noti umani già il personaggio vasco fà ridere
    poi la città brutta e povera di abbitanti sembra una storia di
    camionisti falliti......e di vecchi rimbambiti.....
    insomma una vera cagata.

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