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domenica 4 novembre 2012

Storia immortale, il "breve" capolavoro di Orson Welles

 STORIA IMMORTALE

(Une histoire immortelle)
di Orson Welles
Francia, 1968

"Quando si vuole qualcosa al punto di non poterne fare me, se non si riesce a ottenerla è tremendo, ma quando la si ottiene, diventa ancora più tremendo.”
  
TRAMA

Un ricco e vecchio mercante vuole dimostrare che il denaro ha più forza della fantasia e decide di avverare un’antica leggenda che si raccontano i marinai: quella di un uomo che riceve 20 ghinee da un ricco signore per passare la notte con una donna bellissima di cui poi si innamora.

RECENSIONE
Questo adattamento dell’omonimo racconto di Karen Blixen fu girato in Spagna per la Tv francese nel 1966, ma presentato solo nel 1968 al Festival di Berlino, orfano di altri episodi che avrebbero dovuto costituire un lungometraggio ispirato ad alcuni racconti di Karen Blixen.
Secondo il Morandini la pellicola è “parabola sul cinema e sulle sue menzogne, sugli ambigui rapporti tra l’arte e la realtà, sulla vanità di ogni azione umana”.

Con questo breve film ( dura poco meno di un'ora) Welles realizza una favola amara e poetica, considerata all’unanimità come uno dei più alti raggiungimenti del regista.

Nel cast, oltre allo stesso Welles di stazza sempre più gigantesca, ritroviamo Jeanne Moreau (clicca sul nome per leggere la biofilmografia) che per la terza volta veste i panni di prostituta per Orson Welles e l’attore buñueliano Fernando Rey.

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