IL TEMPO CHE RESTA
(LE TEMPS QUI RESTE)
di François Ozon, Francia, 2005
con Melvil Poupaud, Valeria Bruni Tedeschi, Jeanne Moreau
Genere: drammatico
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TRAMA
Romain è un fotografo trentunne a cui viene diagnosticato
un tumore maligno: gli restano solo 3 mesi di vita.
Nei restanti mesi che gli rimangono allontana da
sé tutte le persone che ama, dal compagno alla sorella, non volendo rivelare a
loro il suo male. Solo con la nonna riesce a confidarsi. Ed è proprio andando
da lei che incontra una cameriera che gli propone di ingravidarla..
RECENSIONE
Secondo film di Ozon della trilogia del lutto, iniziata
con Sotto la sabbia e terminata con Il rifugio, Il tempo che resta è un
piccolo, brevissimo film, che tratta un dramma così grande con mano
leggerissima, sfuggendo a scene madri o lacrime facile. Lo spettro della morte
s’insinua violentemente nel protagonista, eppure la vita continua, naturalmente
fino alla morte.
Come spesso ama fare, Ozon mette al centro del
suo film un personaggio ambiguo (nei suoi film non ci sono mai i buoni e i
cattivi) che compie sceltre controverse, destinate a far discutere. In questo
caso, il protagonista rende erede universale il figlio che non vedrà mai,
concepito quasi per caso con una sconosciuta e diseredando così i suoi
familiari.
REGISTA
François Ozon è nato nel 1967 a Parigi e ha esordito come regista nel 1998 con Sitcom. Ha alternato film con grandi star a piccole produzioni indipendenti. Tra i suoi maggiori successi: 8 donne e un mistero (2001) e Potiche, la bella statuina (2010).
MELVIL POUPAUD
Nato nel 1973 a Parigi, è un musicista e attore
che recita dall’età di 10 anni. Tra i suoi film ricordiamo: Un ragazzo, tre
ragazze (1995), Pranzo di Natale (2005), Speed Racer (2008) e Il rifugio (2009).
VALERIA BRUNI TEDESCHI
Nata a Torino nel 1964, sorella di Carla Bruni,
ha alternato l’attività di attirce tra Francia e Italia, vincendo in entrambi i
paesi importanti riconoscimenti: due David di Donatello, uno per La seconda
volta (1996) e uno per La parola amore esiste (1998) e un César per Le persone normali non hanno niente
di eccezionale.
È stata diretta anche da
Bellocchio, Bertolucci, Chabrol, Ridley Scott e Spielberg.
JEANNE MOREAU
(Per la sua biofilmografia clicca
qui). E’ una delle ultime apparizioni di Jeanne Moreau in un film che ha
ottenuto una certa visibilità. Negli ultimi anni infatti la grande attrice
francese è apparsa per lo più in film da festival (si ricorda la collaborazione
con Amos Gitai) difficilmente reperibili
o in serie tv biografiche in costume prettamente commerciali.
VOTO: 7-
cazzo,, quanto ho pianto...
RispondiEliminaAddirittura?!
Eliminagiuro
EliminaGrande film! "Il tempo che resta" conferma come François Ozon sia un autore vero, dotato di una poetica e un’estetica definite e pregiate, capace di coglierci sempre di sorpresa e affascinarci nel profondo. Dal mio blog: http://goo.gl/4FR8V :D
RispondiEliminaGrande commento! Praticamente una minirecensione! merci!
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