GRANDI SPERANZE
(GREAT EXPECTATIONS)
di Mike Newell,
UK, 2012
con
Jeremy Irvine, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Jason Flemyng, Holliday Grainger, Sally Hawkins
Jeremy Irvine, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Jason Flemyng, Holliday Grainger, Sally Hawkins
Genere: Drammatico
Se ti piace guarda anche: Dorian Gray, Anonymous, Jane Eyre
TRAMA
Un bambino di nome Pip un giorno aiuta, sotto minaccia, un evaso e
sfida le grinfie della perfida sorella maggiore che lo alleva da quando è
rimasto orfano ed è sollevata dalla proposta di una ricca signora interessata
ad averlo nella sua casa per non meglio precisati servizi. Per Pip sarà il modo di scoprire il bel mondo londinese e da quel giorno comincerà a coltivare il sogno di diventare un gentiluomo.
RECENSIONE
Ennesima trasposizione cinematografica di uno
dei tanti classico senza tempo di Charles Dickens, la seconda a dire il vero in questo 2012 che ha visto celebrarsi il bicententenario della nascita dello scrittore e In una stagione magra per il
cinema inglese quale miglior rimedio che ricorrere ai classici? Nulla di male
se ciò serve a diffondere opere letterarie di grande valore e a riproporle
magari un’ottica attualizzata, per sottolineare quanto uno scritto
dell’Ottocento possa avere ancora oggi da dirci.
Le aspettative del giovane Pip sono quelle di
diventare qualcuno, e qualcuno di diverso da quello che i familiari si
aspettano da lui. Ma quando si hanno aspettative troppo grandi si può rimanere amaramente delusi dalla vita: quello di
Dickens è un monito di grande valore ancora oggi, anzi oggi più che allora
molto probabilmente. Ma il film non vuole essere troppo realista col suo
protagonista e opta per un finale che anche se felice non è, lascia
comunque aperte più possibilità, mentre il romanzo, nella sua chiusura
ufficiale (ne circolavano due, ma in nessuna vi era l’happy ending) era più
severo col ragazzo al centro del romanzo di formazione.
Quella di Mike Newell (Quattro matrimoni e un
funerale, 1994, Donnie Brasco, 1997, Harry Potter e il calice di fuoco, 2005 )
e dello scrittore David Nicholls, qui sceneggiatore, non è una storia di
formazione, ma un dramma in costume indeciso sulla strada da prendere, incapace
di diventare un affresco storico
efficiente e troppo tentato dall’idea di trasformare tutto in una love story.
Ma l’intento di Dickens ne viene così tradito,
siccome la sua intenzione era quello di rappresentare uno spaccato (critico)
della società vittoriana, questa volta soprattutto quella benestante in cui i
giovani si dileggiavano in frivoli club dai nomi improbabili (I Fringuelli del
bosco) o ingannavano ricche pretendenti, come nel caso di Miss Havisham,
la sposa cadavere interpretata giustamente da Helena Bonham Carter, sempre
seducente ma danneggiata da regia e sceneggiatura maldestre che rendono più di
una scena involontariamente ridicole.
Il film insomma è consigliato a chi vuole rispolverare o scoprire il classico Dickens per poi approfondire il tema in altri modi, siccome il film non lascia molte soddisfazioni.
VOTO: 6
già non mi attirava un granché, ora anche meno...
RispondiEliminaBeh una chance puoi dargliela, ma obiettivamente non è un granché
Eliminadepennato alla grande
RispondiEliminaNon ti perdi molto..
Eliminaeppure io sono tentata di vederlo, lo farò, vediamo com'è :)
RispondiEliminaIo sono comunque contento di essere andato al cinema per vederlo, sia beninteso! Però non è di certo un adattamento memorabile. Fammi poi sapere!
RispondiEliminaNiente di entusiasmante, la Bonham Carter ormai è la caricatura di sè stessa. Bellissimi i costumi, comunque.
RispondiEliminaNon ho nemmeno idea di come possa essere doppiato.