MOLTO FORTE, INCREDIBILMENTE VICINO
(EXTREMELY LOUD AND INCREDIBILY CLOSE)
di Stephen Daldry,
USA, 2012
Con Thomas Horn, Max Von Sydow, Sandra Bullock, Viola
Davis, Tom Hanks, John Goodman, Zoe Caldwell
Genere: drammatico
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TRAMA
Il piccolo Oskar perde il padre durante l’attacco terroristico dell’11 settembre. La morte del padre lo allontana dalla madre e aumenta i suoi disagi e tic. Quando trova una chiave nell’armadio del padre, concentra tutte le sue forze alla disperata ricerca della serratura da aprire…
Il piccolo Oskar perde il padre durante l’attacco terroristico dell’11 settembre. La morte del padre lo allontana dalla madre e aumenta i suoi disagi e tic. Quando trova una chiave nell’armadio del padre, concentra tutte le sue forze alla disperata ricerca della serratura da aprire…
RECENSIONE
Stephen Daldry adatta un altro romanzo di successo: questa volta si tratta di Molto forte incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer, già autore di Ogni cosa è illuminata, a sua volta diventato un film decisamente riuscito.
Stephen Daldry adatta un altro romanzo di successo: questa volta si tratta di Molto forte incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer, già autore di Ogni cosa è illuminata, a sua volta diventato un film decisamente riuscito.
Lontano dalle
sofferenze femminili di The Hours e i sensi di colpa e di The Reader Daldry
ritorna a porre un ragazzino al centro della sua opera, ma non siamo più dalle
parti di Billy Elliott.
Siamo nella New
York ferita dall’11 settembre in cui ognuno cerca di spiegarsi come più l’assurdità
del terrorismo.
Le scene madri
non mancano e neppure i magoni suscitati però è troppo facile commuovere con una storia che ha come protagonista un ragazzino problematico che non si capacita della morte del padre. Un protagonista che è allo stesso tempo forza e debolezza di un film che poggi sulle spalle di questo giovanissimo e bravo attore obbligato da una sceneggiatura (di un Eric Roth sempre più lontano da Forrest Gump) incapace di condensare la grandezza del romanzo. C'è qualcosa di sfuggente in
questa fiaba drammatica, soprattutto nel modo in cui si affrontano i
personaggi, lasciati un po’ al loro destino: la nonna che sparisce subito, il
nonno che compare e scompare, la madre assente che solo alla fine trova il suo
spazio in un modo talmente forzato da risultare quasi indigeribile. Il romanzo non era di facile adattamento e Daldry ha accettato coraggiosamente la sfida, creando un film sicuramente originale nella struttura
narrativa e potente dal punto di vista emozionale, ma lontano dai risultati
ottenuti con i suoi tre precedenti titoli e insicuro negli intenti.
VOTO: 6,5
la storia dei nonni, che nel libro è bellissima e potente, qui scompare quasi del tutto. e il personaggio di von sydow, privato del background, sembra un keaton un po' rinco
RispondiEliminaSì l'elemento peggiore è proprio la caratterizzazione dei personaggi. Tutti.
Eliminauna lagna, per me sotto la sufficienza...
RispondiEliminaNon volevo essere così cattivo...però posso capirti..non posso capire invece il tuo amore smodato per Un sapore di ruggine e ossa e il tuo divertimento x Killer Joe!:D
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