AL DI LA' DELLE NUVOLE
Italia/Francia/Germania,
1997
Con
John Malkovich, Fanny Ardent, Marcello Mastroianni, Jeanne Moreau, Sophie
Marceau, Kim Rossi Stuart, Ines Sastre, Chiara Caselli
Dopo
l’Oscar alla carriera nel 1995, nel mondo si torna a parlare di Antonioni e i
finanziamenti non mancano più: a mancare è l’ispirazione e la salute, visto che
il regista è quasi muto e semiparalizzato.
Per
realizzare un film, ha l’ammiratore Wim Wenders come garante presso le agenzie
assicurative.
Eppure
dalla pellicola non traspare né il genio di Antonioni né quello di Wenders e il
risultato è un deludente dramma erotico, genere estraneo a entrambi i maestri.
La
storia gravita intorno a un regista che vaga in cerca di una storia, stesso spunto
di Identificazione di una donna, ma in realtà all’origine qui vi sono alcuni
racconti dello stesso Antonioni tratti dalla raccolta Quel bowling sul Tevere..
Il
primo episodio è ambientato nella natia Ferrara dove si incontrano un impotente
Kim Rossi Stuart e Ines Sastre.
Il
secondo episodio invece racconta di un regista (John Malkovich) che a Portofino
si innamora di una parricida che ama stiracchiarsi nuda davanti alla finestra
(Sophie Marceau).
A
Parigi incontriamo Fanny Ardant, ma a spogliarsi è Chiara Caselli (reduce da My
Own Private Idaho- Belli e dannati) che come al solito si concede con
generosità..
Le
parti migliori sono gli episodi-cornice, girati dal solo Wenders, in cui
ritroviamo i magnifici protagonisti di La notte trenta anni dopo: Jeanne Moreau
e Marcello Mastroianni nel momento più riuscito del film.
“Tre
congressi carnali sembrano troppi, ma c’è anche, nell’episodio parigino,
un’insolita brezza si soave ironia” afferma il Morandini e credo che si
riferisca alla performance di una sempre bravissima Fanny Ardant. Il Mereghetti
sentenzia invece: “prendere o lasciare”.
EROS
Francia,
Italia, Lussemburgo
2004
con Luisa Ranieri, Robert Downey jr, Gong Li
Film
su commissione: tre episodi di tre grandi registi sul tema dell’eros.
Sulla
carta affascinante, sullo schermo un disastro: i tre corti non hanno nulla a
che fare l’uno con l’altro: divertente, spigliato ma per nulla erotico quello
di Soderbergh con Robert Downey jr, languido, elegante quello di Wong-Kar Wai
con la bella Gong-Li, praticamente pornografico quello di Antonioni.
Se in
quello americano l’erotismo è addirittura assente nelle immagini, in quello di
Antonioni l’erotismo è esasperato e la trama risibile.
Luisa Ranieri ha dichiarato
che si è dichiarata offesa nell’aver visto in internet alcune scene che
decontestualizzate, qualcuno ha fatto passare per porno.
Ma
c’è poco da decontestualizzare, cara signora Moltalbano: le immagini parlano da
sé.
Il
Mereghetti lo definisce, giustamente “indifendibile e imbarazzante”.
Antonioni
aveva 90 anni all’uscita del film, ed è incerto il periodo in cui lo girò.
Con questo triste film si concluse così la carriera del grande Antonioni, che si spense nel 2007 dopo aver regalato film capaci di affascinare e influenzare generazioni di registi e spettatori..
credo che li rivedrò. soprattutto al di là delle nuvole, di cui non ricordo più nulla. se ci pensi, quello di deludere a fine carriera è un destino comune a tanti registi italiani: pensa a ferreri o monicelli
RispondiEliminaGrazie mille del commento! Questi post "storici" non raccolgono molto interesse!
RispondiEliminaPurtroppo la maggior parte degli artisti invecchiando deludono e peggiorano, in qualsiasi campo..
Le eccezioni sono davvero rare..