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venerdì 29 aprile 2011

Habemus Papam: una favola sull’inadeguatezza umana

HABEMUS PAPAM
di NANNI MORETTI,
Italia/Francia, 2011
ORA IN 416 CINEMA

Moretti che fa un film sul papa? Sinceramente all'inizio l'unica immagine che mi veniva in mente era la seguente:
Moretti però ha raccontato qualcosa di decisamente di più surreale e improbabile: un pontefice  appena eletto sconvolto dal ruolo che deve improvvisamente ricoprire.

Una premessa decisamente affascinante, ma è forse troppo poco per trasformarla in un film in cui non succede assolutamente nient’altro.

Il motivo per cui la trama del nuovo film di Nanni Moretti è rimasta top-secret fino al giorno della presentazione alla stampa è che probabilmente lo stesso regista l’ha decisa in fase di montaggio.

Moretti sfoggia quella presunzione intellettuale che negli anni l’ha fatto tanto amare e odiare da critica e pubblico e riesce a realizzare un film con una sceneggiatura praticamente inesistente, che procede praticamente per improvvisazioni, o questa è l’idea finale.

Tranquillizzo innanzitutto i cattolici che temono di vedere il film perché hanno paura di compiere un sacrilegio e di non poter più dormire la notte (così ha detto qualche critico dopo che L’Avvenire ha invitato i fedeli a boicottare la blasfema pellicola) ma anche i non cattolici che hanno letto che questo film è fin troppo buonista con il clero possono dormire sogni tranquilli.

L’unica categoria che ha diritto di sentirsi offesa è quella degli sceneggiatori: quanti di loro vedono rifiutarsi quotidianamente i loro progetti per mancanza di fondi o di fiducia mentre Moretti può predisporre dei finanziamenti che vuole, anche esteri (fra i produttori molte società ed emittenti francesi) e addirittura ricostruire a Cinecittà il Vaticano per soddisfare una sua idea trasformata poi grazie agli sceneggiatori Francesco Piccolo e Federica Pontremoli in un film che sa troppo di brodo allungato.

Questa del resto è la tristissima situazione del cinema italiano, in cui pochissimi hanno questi privilegi: o si tratta di operazioni ultra commerciali alla Manuale d’amore 3 o il prequel di Amici miei o è il caso di alcuni incensatissimi Autori, vedasi Moretti e Sorrentino, che grazie a una Palma nel curriculum possono soddisfare ogni ambizione, anche quella più capricciosa.

Fatta questa promessa, bisogna riconoscere a Moretti che anche questa sua ultima provocazione è gradita e riuscita e lo conferma come uno dei pochi italiani che attualmente si merita l’aurea di “Autore”.

Gli si può criticare il fatto che l’affascinantissimo e coraggioso confronto tra fede e psicanalisi è purtroppo appena accennato e risolto con qualche battuta di spirito. Con qualche situazione comica vengono liquidate anche le questioni religiose o la fascinazione del teatro, altro temi purtroppo solo abbozzati. Rimane insomma più volte l’amaro in bocca per dei forti potenziali che sembrano sfruttati male (vedasi il doppio incontro con l’analista Margherita Buy e quello con la troupe teatrale). Forse però l’unica cosa che conta è raccontare lo smarrimento di un individuo alle prese con una responsabilità troppo grossa per lui. A tale scopo poteva scegliere qualsiasi professione di responsabilità e prestigio, ma concentrarsi su una figura dalla quale dipende un miliardo di persone ha una portata del tutto diversa, paradossale direi.

Non c’è paradosso maggior di un papa che sente la propria chiamata non come un dono ma come un peso troppo grosso.

È un’inadeguatezza impensabile che trascende e simboleggia l’umano disagio di fronte a un mondo che si fa sempre più minaccioso, sconosciuto e grande nonostante la tecnica ci voglia far illudere che sia tutt’altro grazie a una miriade di prodotti hi-tech.

Il mondo che si ritrova davanti un pontefice è proprio così, e Moretti ha reso umano una figura che normalmente viene divinizzata, tentando di immaginare cosa succeda all’interno della sua mente e dei suoi appartamenti. Grandissimo nei panni del papa inadeguato l’85enne Michel Piccoli che ci regala l’ennesima interpretazione memorabile e molto probabilmente farà vincere al film qualche importante premio.

In fondo Habemus Papam è una favola, totalmente improbabile e volutamente immaginaria che come vuole la tradizione ha un protagonista prestigioso: in ciò non vi è nulla di scandaloso o blasfemo.

VOTO: 7

mercoledì 27 aprile 2011

I Green Day al cinema!

Il musical di Broadway ispirato ai testi delle canzoni di American Idiot, album del 2004 dei Green Day diventerà un film.

Ad annunciarlo è la Universal, che avrebbe affidato la sceneggiatura a nientemeno che Dustin Lance Black, vincitore dell’Oscar per Milk. Alla regia invece ci sarà Michael Mayer, che curava la versione teatrale.

Ora rimane solo un’unica, grande domanda: chi lo interpreterà?

Alcune voci parlano perfino degli stessi Green Day nei panni di attori con Billie Joe Armstrong .

In attesa di saperne di più, mi soffermo sull’ultima pubblicazione della punk band, l’album-Dvd live Awesome As Fuck, uscito qualche settimana fa e diventato subito un successo nonostante l’assenza di promozione.

L’album contiene 17 tracce che compongono alcune canzoni suonata durante il 21th Century Breakdown World Tour, di cui viene proposta una tappa giapponese nel Dvd.

Una sorta di best of che però dimentica i tre brani più celebri della band: Basket case, Time of your life e Boulevard of Broken Dreams. Non ci sono molte differenze dalle versioni studio purtroppo, rendendo l’operazione assai superflua. Comunque le canzoni di Billie & co sono già cariche in studio, quindi il live aggiunge comunque un po' di atmosfera e carica.

Giudizio:


martedì 26 aprile 2011

Buona Pasqua per il box office italiano

Finita anche questa festività, bisognerà aspettare Natale per avere un weekend così lungo e "per famiglie".
Pasqua e Pasquetta hanno confermato le prime posizioni della scorsa settimana, attestando l'enorme successo di Rio che attualmente ha raggiunto i 300 milioni di dollari in sole due settimane ed è finora il film più visto del 2011.
In Italia ha superato abbondantemente i 4 milioni di euro, mentre al secondo posto c'è Habemus Papam di Nanni Moretti che ha raggiunto i 3,5 milioni: ottimo risultato se si considera poi che la partecipazione a Cannes permetterà al film di ricevere molta altra pubblicità. A questo punto è quasi certo che il film possa raggiungere i 7 milioni incassati dal precedente titolo dell'autore, Il Caimano.
Nel giorno di ieri però il film di Moretti è stato superato (di pochissimo) dalla cinecolomba Faccio un salto all'Avana, classico film per famiglie che vanno al cinema 3 volte all'anno, che grazie a queste feste registra l'ottimo risultato dei 1,2 milioni di euro.
Un altro successo italiano di stagione è Limitless, film d'azione senza attori famosi che raggiunge i 2,5 milioni e conferma una media altissima.
Cappuccetto Rosso Sangue debutta molto bene, incassando 900.000 grazie anche agli ottimi introiti di ieri, peggio va invece a World Invasion, che si piazza subito dopo ma totalizza la metà. 
The Next three days, nuovo film con Russel Crowe, dopo un'ottima partenza, dovrà probabilmente accontentarsi di 3 milioni, un risultato tutt'altro che brillante che riflette l'ancor peggiore situazione mondiale della pellicola.  
Si confermano anche i flop di Scream 4, che in un weekend così importante racimola 260.000 euro e quello di Se sei così ti dico sì, che sfata il mito secondo cui tutti i personaggi tv al cinema fanno il botto: l'accoppiata Solfrizzi-Rofriguez si ferma infatti a 400.000 imbarazzanti euro.
Il nuovo film di Ken Loach, riesce nell'impresa di sfiorare la Top10, ma purtroppo lo fa con una cifra misera: appena 100.000 euro.
Le altre new entry realizzano medie davvero sconfortanti, compreso Winnie the Pooh, dal quale si aspettava magari di più di 500 euro per sala e un 17^ posto: conferma che i bambini d'oggi sono vogliano altro.
Negli USA si registra invece un altro weekend deludente, anzi deludentissimo se si considera che il primo classificato non supera i 30 milioni.

venerdì 22 aprile 2011

Weekend pasquale

Inizia oggi il lungo weekend pasquale, al dire il vero anticipato da mercoledì con l'uscita  di Faccio un salto all'Avana, distribuito addirittura in 300 copie. Stessa distribuzione per Cappuccetto rosso sangue, rilettura teen e dark della celebre fiaba.
World Invasion esce in solo 170 copie, mentre le altre 3 uscite hanno meno di 100 sale: stiamo parlando di Winnie the Pooh che domenica e lunedì potrebbe attirare il pubblico infantile, il durissimo L'altra verità di Ken Loach che potrebbe realizzare una buona media e infine El Cantante, film con Jennifer LopezJ e consorte di 5 anni riesumato ora per misteriose ragioni e che sicuramente flopperà.

Non prevedo dunque grandi cambiamenti per questo weekend, con Rio Habemus Papam che potrebbero confermare le somme della scorsa settimana e le nuove uscite che difficilmente supereranno i 600.000 euro.

Buona Pasqua e scegliete dei buoni film!

giovedì 21 aprile 2011

La poesia non è morta, ma vive nel rock

La poesia non è morta e non mancano testimonianze del fascino che ancora oggi esercita contaminando molti altri campi artistici: teatro, musica, cinema e fumetto. Ma a metterla in scena sono sempre musicisti rock, come attestano alcuni lavori in uscita.

Dall’Italia arrivano due progetti nati all’interno di due delle rock band indipendenti più apprezzate dalla critica: Tre Allegri Ragazzi Morti e Il Teatro degli Orrori. Il leader di quest’ultima band, Pierpaolo Capovilla sta portato in scena da un bel po’ un reading su alcune opere di Vladimir Majakovskij che a maggio uscirà in Dvd. Lo spettacolo, accompagnato da chitarre, sintetizzatore, laptop, piano e contrabbasso è attualmente in tour (clicca qui per le date).

Davide Toffolo, chitarrista dei Tre Allegri Ragazzi Morti è anche un noto fumettista che ha raccontato la storia di Pier Paolo Pasolini attraverso un fumetto giunto alla quarta ristampa e che viene ora pubblicato con il Dvd del documentario Pasolini, L’Incontro di Pasqualino Suppa. Il volume ha raggiunto un grande successo anche in Francia e proprio da qui viene il reading di un poema di Jean Genet ad opera di Ètienne Daho e Jeanne Moreau.

La mitica attrice simbolo della Nouvelle Vague, oggi 83enne, ha inciso col cantante Ètienne Daho una versione magnificamente musicata del poema Le condamné à mort, scritto dal poeta nel 1942 durante l’internamento nella prigione di Fresnes, in cui si trovava per furto. Dedicato al giovane condannato a morte Maurice Pilorge, come dichiara la voce roca e fumosa dell’attrice francese.


Il mondo “dannato” di Genet, fatto di infelici criminali e amori impossibili, è stato portato più volte al cinema, e il film più famoso tratto da uno dei suoi lavori è proprio una delle ultime grandi prove di Jeanne Moreau: Querelle de Brest di Fassbinder.

In questo classico del 1982 Jeanne Moreau canta fra l’altro le parole di un altro grande poeta, l’Oscar Wilde della meravigliosa Each man kills the things he loves.

Ma l’iconica attrice interpretò anche Mademoiselle, altro film tratto da un lavoro teatrale di Genet, del quale fu anche grande amica:

«Ci incontravamo negli anni Sessanta, dopo i miei spettacoli, a La Coupole e in altre brasseries di Parigi: Jean mi usava per adescare i ragazzi che si avvicinavano al nostro tavolo!», ha dichiarato pochi mesi fa l’attrice presentando l’album alla stampa francese in occasione del centesimo anniversario della nascita del poeta. L’attrice e il cantante hanno inoltre annunciato un concerto a Parigi il 2 luglio.
L’album è ora disponibile anche in (qualche) scaffale italiano ed è stato accolto da recensioni a dir poco entusiasmanti: la rivista rock Jam, la cui critica è stata ripresa da Il Sole 24 ore, l’ha definito “un capolavoro di intensità ed eleganza, un flusso di parole e voci che si appoggia su pochi e semplici accordi di chitarra. Tra i dischi più emozionanti e poetici degli ultimi anni”.
Poetico ed emozionante senz’altro, ma non per tutti i palati. Fra i brani, spiccano La chanson qui traverse, Le vent qui roule un coeur, e Sur mon cou.




mercoledì 20 aprile 2011

amici, amanti e ... nulla di nuovo

AMICI, AMANTI E ...
(NO STRINGS ATTACHED)
Ivan Reitman, USA 2011
ORA IN 20 CINEMA

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Amore e altri rimedi, Harry ti presento Sally
Natalie Portman nel momento in cui si rende conto in che razza di film si è cacciata

TRAMA
Adam ed Emma socializzano in un campeggio estivo. Si rivedono per caso anni dopo al party di una confraternita, poi quando lui (Ashton Kutcher) è fidanzato. Distrutto dalla notizia che l' ex fidanzata si è messa con suo padre (Kevin Kline),  Adam chiama tutte le ragazze della sua rubrica finché non arriva al numero di Emma (Natalie Portman). I due decidono di diventare amici di letto, friends with benefits, insomma trombamici o scopamici per essere espliciti.

RECENSIONE
E i dialoghi sono molto espliciti in questo film, tanto che Natalie Portman torna a sfoggiare un repertorio degno di Closer. Si parla solo di sesso, ma non se ne vede mai, si sono lamentati i critici che avrebbero voluto un film più coraggioso. Io avrei semplicemente desiderato un film che assomigliasse di più a un film. Senza ritmo, battute decenti e un minimo di ambizione artistica, perennemente indeciso sulla strada da percorrere, il nuovo film del regista slovacco-canadese Ivan Reitman si aggiunge agli altri imbarazzanti ultimi suoi titoli (basti pensare al fallimentare La Mia super ex-ragazza), coi quali da decenni insegue invano l'exploit di Ghostbusters.
Non si capisce proprio quale sia lo scopo di questa commedia agrodolce che non fa ridere nemmeno per un istante e non fa riflettere nemmeno per mezzo secondo. Ancora più incomprensibile la presenza di Natalie Portman che è addirittura produttore esecutivo: cosa ci avrà mai trovato di tanto accattivante nel ruolo della "ragazza in carriera che vuole sembrare forte e indipendente e perciò non vuole avere legami ma in realtà desidera solo il principe azzurro come tutte le altre donne"?
Perchè alla fine il tema è questo e non quello, come aveva fatto presagire la promozione, del sesso tra amici o del sesso abitudinario tra due individui non legati da nessun rapporto sentimentale.

Alla fine insomma la pellicola ruota intorno a un tema tanto vecchio quanto irritante e ricorrente che francamente non si sentiva il bisogno di vedere al cinema e ancor meno si attendeva di vedere l'attuale Premio Oscar Natalie Portman in un'operazione talmente insulsa.

A questo punto si spera che sia migliore Friends with Benefits, titolo ben più esplicito che propone la stessa trama e che tra l'altro vede nei panni della protagonista la rivale della Portman ne Il Cigno nero , ovvero la super sexy Mila Kunis.

IN POCHE PAROLE
Un popcorn movie da guardare con i vostri amici di letto, o almeno i vostri amici, in ogni caso mai da soli altrimenti il sonno e l'irritazione sono garantiti.

VOTO: 5-

martedì 19 aprile 2011

i film più attesi dell'anno

Saranno presentati fra un mese a Cannes e mi sa che potrebbero i due grandi film dell'anno.

The tree of life di Terrence Malick

Melancholia - Lars Von Trier

lunedì 18 aprile 2011

Il pappagallo che ha conquistato il mondo

Come previsto, questo weekend i cinema sono tornari a riempirsi e gli incassi sono stati ottimi.
Rio conquista i box office di tutto il mondo: 90 sono  i Paesi in cui ha debuttato al primo posto, per un totale di 170 milioni, di cui 40 (finalmente un film che raggiunge questa cifra) negli USA e 1,600.000 in Italia. Un risultato ottimo per il nostro botteghino, ma comunque lontano dai 2 milioni che in molti avevano profettizato.
Al secondo posto, Nanni Moretti col suo Habemus Papam registra un altrettanto esaltante debutto, contando che il suo film non ha dalla sua parte il sovraprezzo del 3D: l'incasso di 1,3 milioni di euro permette di prognosticare finalmente un incasso significativo anche per un film italiano d'autore. Riuscirà Moretti a ripetere il successo de Il Caimano, con i 7 milioni incassati nel 2006? Ancora difficile dirlo, ma grazie al periodo pasquale gli incassi di questa pellicola sono destinati a salire vertiginosamente.
Pure Limitless raggiunge un incasso molto positivo con quasi un milione di euro. Segue il film con Russel Crowe che precipita al quarto, mentre in quinta posizione debutta Scream 4, che come previsto supera il mezzo milione di incassi. C'è chi dice no scende di quattro posizione, ma perde solo 100.000 euro, confermando che se fosse uscito in una settimana meno assolata oggi viaggerebbe sui 2 milioni e invece così raggiungerà a stento quella cifra. Come previsto dai blogger, ma non dagli addetti ai lavori, Se sei così ti dico sì totalizza una media per sala davvero infamante, incassando meno di 300.000 euro con 300 sale a disposizione.
Resiste bene Mia moglie per finta , che avrebbe totalizzato incassi molto più soddisfacenti se solo fosse uscito un paio di settimane prima o dopo.
Da segnalare due film d'essai che a un paio di settimane dall'uscita sono ancora in programmazione e continuano ad attrarre il pubblico più attento: Poetry dopo 3 settimane supera i 100.000 euro e Offisde  dopo due settimane raggiunge i 40.000 euro. Sono cifre ridicole, ma sono comunque qualcosa.

sabato 16 aprile 2011

Disco della settimana: Olly Murs

OLLY MURS, OLLY MURS
Provenienza: Uk
Genere: dub, pop
Categoria: vengo da un talent show e me la tiro
Stile: UB40, Robbie Williams.

Nato nel 1984 a Essex, Olly Murs è arrivato secondo all’edizione del 2009 di X Factor, ma ha superato il vincitore in quanto a vendite. Ha pubblicato il suo album di inediti alla fine del 2010. Ha promesso che se il suo singolo Please don't let me go avesse raggiunto la vetta delle chart si sarebbe spogliato nudo e così ha fatto, su riviste e durante concerti.

Il suo target è quello giovanile e femminile e il più appropriato parallelo italiano che si può tracciare è quello con Marco Mengoni, anche se non mi sembra che questo inglesino abbia una voce molto potente o caratteristica. È una voce radiofonica, un look cool, un viso a metà tra Gary Barlow e Will Young e un mix di stili fra i quali il giovane Olly deve ancora probabilmente trovare il suo.

L’album che porta il suo nome è infatti un concentrato di pop, dub e un pizzico di elettronica. Confezionato benissimo, come i video: grande cura, ma poca sostanza.
Senza contare le troppe reminiscenze: si parte con Change is Gonna Come che ricorda troppo Freedom del connazionale George Michael, Hold on che cita Pop Muzik del duo inglese M, per non parlare di Busy, dove si respira aria di plagio per la somoglianza con I’m yours di Jason Mraz. Heart on my sleeves, il terzo singolo uscito da poche settimane in Uk, porta la firma di James Morrison ed è la classica ballatona strappalacrime con annesso video ultra deprimente.
Per il resto un album abbastanza colorato e vivace, vietato ai maggiori di 25 anni.

Il video più simpatico è quello di Thinking of me,  arrivato da poco anche sui network televisivi italiani: ben confezionato, simpatico, sbruffone.
Avrà successo al di fuori del Regno Unito? Assolutamente no, ma in caso contrario, io ve l’ho fatto conoscere.
VOTO:

venerdì 15 aprile 2011

Habemus weekend promettente

Si attende un weekend positivo se consideriamo che ci sono uscite importantissime e soprattutto il maltempo che porterà temperatura e incassi primaverili.
Sul fonte internazionale si punta tutto su Rio, anche in 3D. Le famiglie affolleranno i cinema, ma c'è anche da dire che ultimamente i film d'animazione non sono andati benissimo (Hop, Rango, Gnomeo e Giulietta) quindi non punterei su molto di più di un milione.
Esce poi Habemus Papam, l'attesissimo film di Nanni Moretti, a cinque anni dal super discusso Il Caimano. Questa volta non sembrano esserci né polemiche né stroncature e considerate le tantissime copie a disposizione, l'autore non dovrebbe avere difficoltà a raggiungere il milione di incasso (anche se i bookmaker puntano su molto di più).
Folle la decisione di affidare più di 300 copie al film con Solfrizzi e Belen Rodriguez: Eugenio Cappuccio ha sempre floppato al box office, dubito che possa avere successo con la super inflazionata prezzemolina Rodriguez. A mio parere il film difficilmente supererà le 400.000 copie.
Molto più scontato è invece il successo del quarto episodio di Scream, che vanta un sacco di fan e quello dell'adrenalinico fantascientificio Limitless, che potrebbero entrambi superare di gran lunga il mezzo milione d'incasso. Tra i film già nelle sale, The next three days e C'è chi dice no potrebbero rimanere tra i primi 5.

1)Rio 520
2)Habemus Papam 430
3)The next three days 360
4)se sei così ti dico sì 320
5)c'è chi dice no 280
6)limitless 240
7)Scream 4 210
8)drive angry 3d 160
9)nessuno mi può giudicare 140
10)mia moglie per finta 110

mercoledì 13 aprile 2011

è solo un'altra (stupida) commedia americana

MIA MOGLIE PER FINTA
(JUST GO WITH IT)
DI DENNIS DUGAN,
USA 2010
                                                           ORA NEI CINEMA

SE TI PIACE GUARDA ANCHE: Fiore di cactus, La dura verità .

TRAMA

Un chirurgo plastico sui quaranta (Adam Sandler) perde la testa per una ventenne mozzafiato (Brooklyn Decker) , ma l’unico modo per conquistarla è…fingersi sposato e perciò coinvolge nella sua messa in scena la sua assistente single (Jennifer Aniston) e i di lei figli.

RECENSIONE

Dennis Dugan dirige per la sesta volta Adam Sandler e si ispira a un film del 1969 che valse l’Oscar a Goldie Hawn: Fiore di cactus per abbassarne i toni e le ambizioni e fare l’ennesima commedia volgare statunitense, per una volta tradotta con un titolo migliore dell’originale.

Nulla di nuovo insomma per Adam Sandler e Jennifer Aniston, condannati a interpretare lo stesso ruolo e a ripetere la stessa formula, quella del film comico statunitense che in fondo non ha molte differenze da quello italiano: umorismo di grana grossa con gag a sfondo sessista, omofobo, sessuale e soprattutto escrementizio (il tormentone del film è il nome assegnato alle feci, che è poi quello dell’odiato personaggio interpretato da Nicole Kidman).

E ancora una soundtrack radiofonica inutile, una regia anonima naturalmente priva di qualsiasi ambizione artistica e una carrellata di bellezze mozzafiato: la strabiliante quasi esordiente Brooklyn Decker e la sorpresa Jennifer Aniston che a 42 anni sfoggia un fisico strabiliante.   Ma oltre alla gara in bikini c’è n’è anche una di seduzione tra la Signora della Commedia disimpegnata e l’ex Signora del cinema serio: parlo di un’autoironica (e disperata) Nicole Kidman, alla quale viene data della merda e della rifatta per poi essere battuta dalla Aniston, non solo nella finzione. Negli ultimi 12 anni, mentre l’ex Signora Cruise è passata da Kubrick e Von Trier a questa commedia goliardica, collezionando solo flop commerciali e interventi estetici sbagliati, l’ex Signora Pitt recita sempre lo stesso ruolo, ma al meno lo fa con radiosità, macinando un successo dopo l’altro e diventando sempre più bella. È infatti lei a strappare la scena a Adam Sandler, che occupa una prima mezzora incolore e indigesta per poi cedere il posto all’ex star di Friends, la cui verve da commediante raggiunge gli apici nei duetti con la Kidman, la cui bravura è rimasta intatta.


Ed è questa la differenza con la commedia pecoreccia nostrana (l’aggettivo si addice molto visto che le pecore hanno un ruolo comico importante nel film): una star capace di irradiare luce propria e un Premio Oscar nei comprimari. Al quadretto si aggiungono due bravi baby attori.


IN POCHE PAROLE
Una commedia che infastidisce per la solita banalità della formula e per le battute volgare ma che alla fine si fa apprezzare per le numerose e liberatorie risate. Per una serata in cui si vuole staccare dalla tragicità del presente.

VOTO: 5,5

lunedì 11 aprile 2011

Altro weekend con dati decisamente estivi

Anche questo weekend l'unico vincitore è il sole, che ha fatto registrare incassi davvero estivi, a parte il primo posto.
Infatti gli esercenti ci hanno visto bene e io ci ho visto malissimo: The Next three days, proiettato ovunque, praticamente anche nelle piazze e nelle stazioni, è riuscito a battere tutti incassando quasi il doppio del secondo arrivato, la gradevole commedia italiana C'è chi dice no che raccoglie la pietosa cifra di mezzo milione di euro. Ancora peggio va al terzo del podio, Drive Angry 3D, che nonostante il sovraprezzo del 3D si deve accontentare di 300.000 miseri euro e una media bassina.
Nessuno mi può giudicare crolla al 4^ posto, supera i 7 milioni ma a questo punto è difficile sperare nei 10. Se fosse uscito un mese prima, avrebbe probabilmente raggiunto gli incassi di Femmine contro maschi, cioè quasi 12 milioni di euro.
Mia moglie per finta scende al 5^ posto, e delude assai la vergognosa tenuta di Hop, film con coniglietti e pulcini che sarebbe dovuto uscire a Pasqua. Chissà perché i distributori hanno avuto l'idea suicidaria di farlo uscire a fine marzo.
Crolla Boris, che nonostante le aspettative e le buone recensioni, ha ancora lontana la meta del milione di euro. Stesso discorso per La fine è il mio inizio, che nonostante la presenza in Top 10 per due settimane, non raggiunge nemmeno il mezzo milione.
Al nono posto troviamo Amici, amanti e .. che supera 1.500.000 di introiti ma rimane comunque vittima anch'esso delle temperature estive del weekend. Meglio stendere un velo pietoso su Kick-ass (10°) e Sucker Punch (16°), veri e propri film evento attesissimi e anticipatissimi che si sono rivelati dei clamorosi flop.
E a proposito di flop, il primaverile cinepanettone in costume, Amici miei- come tutto ebbe inizio, costato alla Filmauro 15 milioni di euro, ne ha incassati meno di 3 milioni e mezzo e questa settimana saluta la classifica dal basso della ventesima posizione.
Continua invece l'incredibile successo de Il Discorso del Re, questa settimana ancora al 14^posto con un incasso di 8,5 milioni.
Lascia invece definiticamente la Top20 il film più bello della stagione, Il Cigno nero che non è riuscito a raggiungere i 6 milioni di incasso.

Attraversiamo l'oceano per segnalare il primo posto di Hop nella classifica USA e soprattutto lo sconcertante flop di Your Highness, terzo film della stagione con il Premio Oscar Natalie Portman. A differenza dei precedenti campioni d'incasso, questo, che vanta nel cast anche un altro dei protagonisti della notte degli Oscar, James Franco, si è dovuto accontentare di un impietoso 6^ posto e 9 milioni di dollari. Che la stagione d'oro di Natalie sia già finita?
Tra qualche settimana l'ardua sentenza, visto che il 27 aprile uscirà Thor, il quarto film da protagonista di Natalie Portman per questo 2011.

sabato 9 aprile 2011

C'è che dice no: consiglio della settimana

C'è chi dice no
DI GIAMBIATTISTA AVELLINO,
ITALIA, 2010
ORA NEI CINEMA

Se ti piace guarda anche: Generazione 1000 euro, Tutta la vita davanti.

TRAMA
Tre ex compagni di classe si ritrovano a una cena alla quale si rendono conto che nella loro vita sono sempre stati vittime di raccomandati. C’è infatti il talentuoso assistente universitario (Paolo Ruffini) che da undici anni scrive pubblicazioni per il docente che si limita a firmarle e quando partecipa al concorso si vede superato dal fidanzato della figlia del preside, che è troppo stupido per fare l’avvocato, dunque gli affidano una cattedra. C’è poi il giornalista (Luca Argentero) migliore della redazione in cui lavora 10 ore al giorno che si vede soffiare il posto dalla figlia incompetente (Myriam Catania, moglie di Argentero per chi non lo sapesse) di un giornalista che ha pubblicato un volume sull’importanza del merito nel mondo del lavoro. Infine c’è una brava dottoressa (Paola Cortellesi) alla quale viene preferita la neo-moglie del caporeparto.

RECENSIONE
Terzo lungometraggio per Giambattista Avellino che dopo i film con Ficarra e Picone collabora alla solidissima sceneggiatura di Fabio Bonifacci, da anni garanzia della Cattleya, e ne trae un film fresco, arrabbiato e divertente. Diversamente da Qualunquemente, qui la rabbia e la risata non coincidono ma si alternano con equilibrio, grazie a uno script che non perde mai ritmo e non si abbandona a dialoghi troppo banali. Peccato che dietro ci sia una regia del tutto convenzionale, anche se bisogna ammettere che per una volta non si tratta di piattezza televisiva.

Il risultato è negli standard delle commedie targate Cattleya: buona sceneggiatura, attori simpatici tra cui il solito Argentero, regia poco invadente. C’è anche più indignazione del solito in questa commedia all’apparenza leggera: la frase “Questo Paese di merda” è ripetuta più volte con convinzione e i meccanismi di potere e di raccomandazioni sono smascherati impietosamente e onestamente. Il quadro che ne esce fuori è ovviamente desolante e terribilmente reale. Eppure c’è spazio per la risata e anche per momenti suggestivi (le “ombre” che seguono i raccomandati). Il fatto che la commedia non si conceda un vero happy ending ben esemplifica del resto l’onestà di questa pellicola.
A tutto ciò si aggiunge un trio di attori simpatici, tra cui spicca Paolo Ruffini che dopo ben 3 Natali con Neri Parenti, un film di Vanzina e i due ultimi di Brizzi fa un salto di qualità del resto già annunciato nella sua ottima prova in La prima cosa bella.
Comprimari efficaci come Giorgio Albertazzi nei panni del preside e nella parte comica di un poliziotto ambizioso e perspicace c’è l’Edoardo Gabbriellini di Io sono l'amore. Spassosissima anche la parte della Signora Argentero nei panni di una strampalata figlia di papà che si rivela in realtà molto umana.

Per una volta Cattleya fa anche uno strappo alla regola e introduce una canzone italiana nel film: ma non è quella di Vasco che farebbe pensare il titolo, bensì la bellissima Canzone della rivoluzione dei Baustelle.

IN POCHE PAROLE

Per una volta un film italiano che faccia riflettere e ridere davvero, due qualità tanto rare quanto preziose. Consigliatissimo.

VOTO: 6,5

venerdì 8 aprile 2011

Un weekend in cui tutto è possibile..

Il weekend che comincia si prospetta decisamente fiacco: ancora bel tempo in tutta la penisola e pochi titoli in grado di attirare il pubblico, anche se gli esercenti la pensano diversamente, andando in contro, secondo me, a un’altra disfatta.

Più di 400 copie per il nuovo film con Russel Crowe sono infatti un’autentica follia: poco pubblicizzato, con un titolo difficile da ricordare e con una trama che sembra uscito da un film d’azione di Italia1, The next three days molto difficilmente sbancherà il botteghino.
Eppure gli esercenti ci credono molto concedendogli 100 sale in più del campione d’incassi dell’ultimo mese, Nessuno mi può giudicare che  potrebbe abbandonare finalmente la vetta.
Ma se anche accadesse, dubito che sarà per merito di Russel Crowe.

Seguono Hop e Boris, che mantengono le stesse sale della settimana precedente e potrebbero mantenere anche le stesse posizioni grazie al fatto che il primo sia l’unico film per ragazzi e l’altro sia godendo di un buon passaparola. Le altre new entry arrivano solo dopo e si tratta della nuova commedia targata Cattleya, C’è chi dice no e di Drive Angry 3D, action con Nicolas Cage andato malissimo negli USA. Cosa aspettarsi dalla commedia Cattleya, pronta per il 2010 e scongelata solo ora che la sua protagonista è diventata all’improvviso la regina degli incassi italiani? Riuscirà Paola Cortellesi a battere Paola Cortellesi? Ne dubito, anche perché le commedie della Cattleya sono tutte carine (La donna della mia vita, Oggi sposi, Lezioni di cioccolato, Diverso da chi, Solo un padre) e incassano quindi sempre poco (mai più di 3 milioni). E hanno tutte Luca Argentero, che con gli anni si è guadagnato l’apprezzamento della critica ma non un grande successo di pubblico. I bookmaker prevedono una seconda posizione per il film, ma francamente la vedo difficile.

Arduo indovinare la tenuta delle commediole Mia moglie per finta e Amici, amanti e … , che hanno debuttato decisamente bene ma potrebbero andare a picco questo weekend. A Sucker Punch vengono sottratte un vastissimo numero di sale certificandone il flop italiano. Nota positiva per La fine è il mio inizio, che dopo l’ottimo esordio vede salire a 100 le sale a disposizione.

Arrivano poi le consuete notizie negative.
Inutile dire che il film da festival della settimana anche questa volta se la cava malissimo: se lo scorso weekend il sudcoreano Poetry premiato a Cannes per la sceneggiatura riceveva 30 sale, questa settimana l’Orso d’argento Offside di Jafar Panahi ne riceve addirittura meno, nonostante il regista goda di fama e prestigio! Una vergogna se consideriamo che si tratta di un film di cinque anni fa del regista del capolavro Il Cerchio, nonché vero e proprio prigioniero politico in quanto è stato recluso perché ha inneggiato alla libertà di pensiero. Per lo più Offside è anche un film divertente che tratta con leggerezza il tema affrontato. Ma soprattutto parla di calcio, anzi a dire il vero di calcio e ragazzine, ovvero i due elementi che più gradiscono gli italiani.
Ultima nota vergognosa per Fughe e approdi, documentario diretto da Giovanna Taviani che esce in 5 copie, come la settimana scorsa avveniva con il film di un’altra regista donna, L’Affare Bonnard. Poi dicono che in Italia ci sono poche registe donna..

Questa la classifica degli esercenti con le sale  

1.The next three days 400

2.Nessuno mi può giudicare 320

3.Hop 300

4.Boris-il film: 300

5.C’è chi dice no 280

6.Drive angry 3d 250

7.Amici amanti e ..220

8.Mia moglie per finta 200

9.Kick-ass 170

10.The Ward 105

mercoledì 6 aprile 2011

Non lasciarmi: la delusione della stagione

NON LASCIARMI
(NEVER LET ME GO)
DI MARK ROMANEK, UK2010,
Due bambine (Carey Mulligan e Keira Knitghtley) e un bambino (Andrew Garfield) frequentano un collegio inglese come tanti altri, o almeno è quello che credono finché una nuova insegnante (Sally Hawkins) non rivela che in realtà si tratta di una scuola per cloni destinati a diventare donatori di organi che dopo un paio di donazioni esauriranno il loro ciclo vitale. Nessuno di loro perciò arriverà all’età adulta. La docente viene subito licenziata dalla preside (Charlotte Rampling), ma ormai il danno è fatto. I tre protagonisti trascorreranno insieme gli anni dell’adolescenza, poi si divideranno per poi ritrovarsi al termine del loro compito. Nemmeno l’amore, tanto rincorso, sognato e sofferto, potrà salvarli.

Con un cast del genere, una storia simile, un regista tra i più visionari e soprattutto un romanzo di tanto valore e successo le aspettative erano giustamente alte, ma il risultato è l’ennesima trasposizione letteraria non riuscita, nonché il peggior film delle brevi e finora strabilianti carriere di Andrew Garfield e Carey Mulligan. Non che in questo film non recitino bene, anzi: Garfield riprende i toni drammatici di Parnassus- L'uomo che voleva ingannare il diavolo e soprattutto Boy A e dimostra ancora una volta di essere un ottime interprete. Lo stesso vale anche per la Mulligan, che dopo An education e Wall Street: il denaro non dorme mai offre un’altra intensa prova. Keira Knigthley continua ammirevolmente a distruggere l’immagine divistica che le hanno creato intorno, ma se continua a recitare solo in film piccoli e invisibili rischierà lei stessa di diventare invisibile. Sprecate le apparizioni della Rampling e della Hawkins recentemente ammirata nel buon We want sex.

I giovani e bravi protagonisti sono l’unico elemento positivo di un film per il resto trascurabile eppure inspiegabilmente osannato dalla critica statunitense. Servito da una pessima sceneggiatura che porta la firma dello scrittore e sceneggiatore Alex Garland, l’adattamento del celebre romanzo Never let me go di Kazuo Ishiguro, eletto dal Time miglior romanzo del 2005 dà vita a un film senza mordente e senza emozioni. Tante questioni non sono nemmeno accennate: come sono arrivati nel collegio i protagonisti? di quali persone sono cloni?, ecc. In fondo si potrebbe rispondere “chi se ne importa”, il cuore della storia è altrove e i buchi potrebbero essere colmati dal pathos della vicenda, peccato che gli unici ad emozionarsi sono questi cloni: Carey Mulligan piange divinamente e spesso, eppure non riesce a coinvolgere lo spettatore nel suo dramma. La sua travagliata storia con Tim, che viene annunciata con un’interminabile e superflua parte iniziale sull’infanzia e ostacolata da Ruth-Knitghtley, quando finalmente esplode ha a disposizione solo un paio di scene che deludono le aspettative dello spettatore a cui tanto era stato promesso fin dalle prime immagini.

Ma ciò che più infastidisce sono i dialoghi, del tutto didascalici e completamente inutili. Non ho letto il romanzo quindi non so a chi attribuire la colpa: al romanziere, allo sceneggiatore, all’adattatore italiano?

I colori e l’ambientazione sono azzeccati: ambientare quella storia di fantascienza in un tempo indefinito che sembra più vicino al passato che al futuro è un’idea vincente, ma ciò non basta a salvare un film senza alcun ritmo che lo fa apparire interminabile quando in realtà è brevissimo.

Per ultimo la fotografia: con una tale ambientazione e un regista del genere, i risultati potevano essere ben diversi. Le uniche inquadrature che vorrebbero essere poetiche (un uccellino su una teiera, una spiaggia al tramonto) risultano stucchevoli e pretestuose.

Dal visionario regista di videoclip inseriti nientemeno che nella collezione permanente del MOMA in quanto considerati autentici capolavori d’arte (Closer dei Nine Inch Nails e Bedtime Story di Madonna) era legittimo aspettarsi molto di più di una regia più che accademica. Anche se del resto già il primo film di Mark Romanek, One hour photo, si era rivelato molto meno interessante di quanto sembrasse.

Il punto di forza di Romanek sono infatti i video musicali: ne ha diretto alcuni molto interessanti per artisti importanti come Keith Richards, Mick Jagger, David Bowie, Lenny Kravitz, Rem, Beck, Johnny Cash e per ultimi i Coldplay. L’anno di svolta per lui fu il 1994, quando diresse Closer dei Nine Inch Nails, il cui contenuto però potrebbe impressionare qualcuno, e Bedtime Story di Madonna (a fianco), visionario e notturno, costato oltre 2 milioni di dollari e diventato il video più costoso di tutti i tempi. Ma per poco: infatti nel 1996 Romanek diresse il futuristico e spettacolare Scream di Michael e Janet Jackson, tutt’ora il più costoso in assoluto.

VOTO: 6-

martedì 5 aprile 2011

Disco della settimana: Flags

                                                BROOKE FRASER, Flags, 2010


Provenienza: Nuova Zelanda
Genere: pop country 
Categoria: La ragazza con la chitarra


Volete un antido alla schiera omologata di divette pop porno che sta invadendo il pianeta come un’invasione di cavallette?

Si chiama Brooke Fraser e viene dalle terre lontane e incontaminate della Nuova Zelanda. Non si spoglia, non si veste di carne cruda, non canta in playback, non è mai stata arrestata per guida in stato di ebbrezza, non ha reggiseni che sparano panna montata o scintille ma sa suonare la chitarra.

È nata del 1983 ed è al suo terzo album. Nel suo paese natio è già una star e questo disco Flags è stato un grandissimo successo, lanciato dal tormentone estivo Something in the water, che da un paio di mesi si è insinuato con impeto anche nelle nostre radio e tv.

Il pezzo è un graziosissimo e irresistibile pezzo pop nell’antica eccezione del termine (chitarre e batteria) che porta in sé anche interessanti echi country. Stesso discorso vale anche per il nuovo singolo Betty. Peccato che il resto delle canzoni viaggia su un binario diverso: i ritmi si dilatano, le atmosfere cambiano del tutto e si entra in un mood alla Sarah McLachlan e Norah Jones. Insomma atmosfera notturne e cullanti. Il che è comunque un gran sentire, ma dopo il brio del primo singolo francamente mi aspettavo qualcosa di più ritmato, ovvero un’alternativa vivace alla dance più sfrenata che impazza ovunque. Invece a parte i due singoli apripista, le altre 9 tracce che compongono questo valido disco sono tutti lentoni chitarristici troppo omogenei fra di loro. Non lasciatevi ingannare da alcuni titoli dark come Crows and locusts: il testo è suggestivo (Gonna chase away the devil when that sun does rise/Gonna plead the blood/It was the year/The crows and the locusts came) ma la melodia rassicurante. C’è un pezzo dedicato anche a Jack Kerouac per giustificare la trasferta americana e soprattutto un bel duetto con tale Aqualung, Who are we fooling?           

something in the water - Guarda il video
 
Betty - Guarda il nuovo video

lunedì 4 aprile 2011

Spunta il sole e il pubblico diserta i cinema..ma non mancano ottime sorprese

Cifre estive per il box office di questo weekend derivate da temperature decisamente torride che hanno allontanato il pubblico delle sale, registrando un autentico record negativo di presenze, con numeri da bassissima stagione.
Così le new entry più importanti devono accontentarsi di circa la metà di quanto era atteso, ovvero 400.000 miseri euro. Nessuno mi può giudicare si conferma un altro caso cinematografico italiano dell'anno, staccandosi di netto da tutte le new entry e puntando ora ai 10 milioni.

Il resto della parte alta della classifica conferma le mie aspettative: con Boris superato (seppur di poco) da Hop e Mia moglie per finta che si posiziona al numero 2 con un centinaio di sale in meno.

Buona la tenuta di Amici, amanti e... al 5° posto che però a causa dell'andamento generale si accontenta di1,5 milioni di entrate. Senza queste temperature avrebbe fatto di sicuro meglio.

Kick-ass entra al 6 come previsto, mentre necessita un applauso e un inchino (al pubblico) il 7° clamoroso posto di La fine è il mio inizio, coproduzione italo-tedesca con Bruno Ganz e Elio Germano che nonostante le circa 60 copie a disposizione supera una decina di film con a disposizione più del doppio degli schermi. Purtroppo questo non corrisponde a un grande incasso: nemmeno 190.000 euro, cifra davvero irrisoria per un film da Top10.

Anche il ritorno di John Carpenter, The Ward, realizza una buona media per sala ed entra in Top10.

Parliamo ora delle tanto odiate pellicole di Neri Parenti e Vanzina: i primi chiudono la Top10  e a questo punto si può affermare con sicurezza e anzi gridare a squarciagola a tutti quei media che proteggono la Filmauro che la tanto pubblicizzata operazione non porterà nelle tasche di De Laurentiis nemmeno 4 milioni di euro contro i 15 spesi! Praticamente una catastrofe, tanto gradita quanto necessaria.

A testa bassa, bassissima anche i Vanzina che devono rivedere un po' i loro metodi: il tanto pubblicizzato (da mesi) Sotto il vestito niente, è stato in Top20 una sola settimana: questo weekend infatti, nonostante le oltre 120 sale a disposizione è sparito dai primi 20, incassando così in totale nemmeno 300.000 euro! Una vera ecatombe. Sono proprio curioso di sapere come tratteranno la notizia i media.

I film d'essai mantengono la tenuta della settimana scorsa (Non lasciarmi, Silvio Forever, I ragazzi stanno bene). Da segnalare i due film più discussi della stagione: Il Discorso del Re si conferma alla tredicesima posizione (anche negli USA), superando abbondantemente gli 8 milioni, mentre il Cigno Nero si ferma alla posizione 20 e probabilmente finirà la sua corsa senza aver raggiunto i 6 milioni.

venerdì 1 aprile 2011

Un weekend ricchissimo in cui spiccano 2 film culto

imo Un weekend ricchissimo di uscite di qualità fra cui due film che si annunciano di culto, Kick-ass per quanto riguarda le produzioni americane e Boris-Il film, tratto dalla sitcom italiana di grande successo (soprattutto di critica).

Quest’ultimo riceve un’inaspettata fiducia da parte dei distributori tanto da affidargli quasi 300 sale, al pari dell’altra grande uscita settimanale, l’ennesimo film d’animazione 3D (ai miei tempi non c’erano così tanti cartoni al cinema!), Hop (270 copie per Movielayer, 350 per Due-esse). Ma vista la meravigliosa stagione forse le famiglie preferiranno stare all’aria aperta... Ma dubito che questo possa giocara a favore di Boris, purtroppo. Io sinceramente non mi sbilancerei troppo con l'ottimismo, perché la serie ha avuto un successo più di critica che di pubblico e il film sembra essere troppo superiore ai soliti standard della commedia italiana per fare breccia al botteghino.

Secondo me è più facile che possa essere superato dalla classica commedia con Jennifer Aniston, qui affiancata da un campione della risata americana, Adam Sandler e da un’inedita apparizione di Nicole Kidman, che in dieci anni è passata da Kubrick e Von Trier alle commedie quasi demenziali con Adam Sandler. Sto parlando di Mia moglie per finta, uno dei pochi campioni d’incassi della nuova disastrosa stagione USA.

Le commedie con Sandler però in Italia non hanno mai avuto molto successo e gli esercenti hanno pensato di puntare ancora sulla commedia con Natalie Portman Amici, amanti e … che questa settimana perde le poche sale a disposizione e potrebbe confermare una buona media, ma non ne sono troppo convinto. Sono invece più sicuro della tenuta di Sucker Punch, ancora in quasi 200 sale e ho invece molti dubbi su Kick-ass, vero e proprio film evento della settimana che si è già trasformato in cult tra gli appassionati che hanno avuto un anno di tempo per vederlo e questo gioca a suo sfavore. In Italia esce infatti con un anno di ritardo rispetto al resto del mondo e bisogna aggiungere che l’impatto commerciale del film non è stato molto soddisfacente: negli Usa ha incassato infatti solo 30 milioni di dollari e il successo è venuto poi una volta che è sparito dalle sale, grazie al passaparola. Io ne avevo accennato a luglio, quando il film era solo un flop di botteghino e non ancora un successo di culto tra i più giovani.

Nonostante uscite che possono accontentare davveroo tutti, è praticamente impossibile che Nessuno mi può giudicare possa essere scalzato dalla vetta. Purtroppo.
Apprendo con grande soddisfazione che il prequel di Amici miei dimezza le proprie sale a disposizione andando incontro a quello che è il più clamoroso flop italiano degli ultimi 10 o forse anche 20 anni. E ancora più clamoroso è che nessuno finora ne abbia osato parlare! Altro caso analogo per il film dei Vanzina, che addirittura vedono ridursi di un terzo le sale per il loro deludentissimo ritorno al film di genere. Per loro ancora più di 120 sale, comunque troppe se consideriamo che l’attesissimo ritorno di Carpenter, The Ward, ne ha ricevute meno!
Anche se io prevedo che le sale dei Vanzina saranno vuote e quelle per Carpenter stracolme!

Decisamente vergognoso il poco spazio assegnato a tutte le altre uscite: 60 copie per La fine è il mio inizio, film con Bruno Ganz e Elio Germano sul giornalista-scrittore Tiziano Terzani, e una trentina di sale al coreano Poetry, secondo le recensioni molto bello.

Poi ci sono due film italiani, sulla carta interessanti e ambiziosi, che ricevono 15 sale in 2. Il primo è Questo mondo è per te di Francesco Falaschi, garbata commedia di formazione che parla di un 24enne che vuole fare lo scrittore. Falaschi, reduce da Last Minute Marocco che nonostante Vaporidis e Mastandrea non andò benissimo, compie un’azione simile a quella di D’Alatri con Sul mare, girando un film ultra low-cost (appena 300.000 euro il budget) con attori sconosciuti. Per lui una decina di sale in tutta Italia.

Mentre l’esordiente Annamaria Panzera che con L’Affare Bonnard, tenta di riportare al cinema il giallo, si deve accontentare di 5 misere e puramente simboliche sale..

Questa la situazione delle sale italiane:

1.Nessuno mi può giudicare: 380 sale


2.Hop: 270
3.Boris-il film 270

5.Amici amanti e ..220

4.Mia moglie per finta 200

6.Sucker punch 180

7.Kick-ass 170

8.Amici miei.. 160 dimezza

9.Rango144 dimezza

10.Dylan Dog122

11.Sotto il vestito niente 120

12.Gnomeo e giulietta 111

13 Il Discorso del Re 110

14.The Ward 105

15.frozen 90

16. Silvio forever 80

17. Non lasciarmi 80

16.Rito 75

17.La fine è il mio inizio 60

18.Il Cigno nero 60

I9. I ragazzi stanno bene 33

20.Poetry 22

Buon weekend e fate la scelta giusta!