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giovedì 19 gennaio 2012

Morti i cinepanettoni, nascono i cinepasticcioni

L’anno scorso si diceva che il cinepanettone era in crisi coi suoi 18 milioni di euro incassati. Che dire allora di Vacanze di Natale a Cortina, che questo weekend termina la sua corsa con quasi 12 milioni totale?

In termini di pubblico stiamo parlando di quasi un milione e mezzo di spettatori che quest’anno hanno preferito rinunciare.
Pieraccioni dal canto suo se la cava perfino peggio, con poco più di 10 milioni.
A questo punto la morte definitiva del genere potrebbe essere molto vicina, tanto che ci sono buone speranze che il cinepanettone quest’anno non si faccia affatto, visto che Medusa non credo che voglia correre il rischio – molto verosimile- di finire sotto i 10 milioni.
Questo però non significa che il pubblico italiano sia diventato improvvisamente colto, ma semplicemente che preferisce vedere i cinepasticcioni qualche settimana più tardi, a gennaio.
Perché se da un lato un genere di pessima qualità muore, ecco nascerne un altro: quello dei sequel, ben rari nel nostro cinema. È il caso di Immaturi e Benvenuti al Sud, che in questo mese sfornano i loro sequel, con risultati commerciali e qualitativi prevedibilmente sulla stessa lunghezza d’onda. Se già Immaturi era un pessimo film, ovvero un mix di fiction italica e del blockbuster all’italiana (i vari Manuale d’amore, tanto per fare un esempio), da questo è difficile aspettarsi di meglio, senza contare che il film ha l’aggravante, a differenza dei film natalizi, di sfruttare cast di attori dotati (Bobulova, Caprioli) convinti dai risultati commerciali.

Benvenuti al Nord invece è un’incognita, potrebbe essere migliore del primo grazie a Bonifacci in sceneggiatura, ma dubito che possa essere poi così diverso..

Insomma, è nato un nuovo genere di brutta commedia commerciale italiana , che puntualmente a gennaio invade i cinema (l’anno scorso c’erano Qualunquemente e Immaturi) in cerca di un nome appropriato.

martedì 17 gennaio 2012

What a SHAME

SHAME
di STEVE MCQUEEN
USA, 2011
con Michael Fassbender, Carey Mulligan
Genere: Porno-chic
 

ORA NELLE SALE ITALIANE

Se ti piace guarda anche: Shortbus, il Discorso del Re.



TRAMA (SEMISERIA)

Manco fosse l’uomo più figo del mondo, tutte le donne che Brandon (Michael Fassbender) incontra, vogliono andare a letto con lui. In metro, al bar, in ufficio, sono ovunque e tutte assatanate. Ma questo non gli basta: va con prostitute, guarda siti porno in ufficio e a casa e si masturba in ufficio.

Il dramma sorge quando irrompe a casa sua sorella Sissi (Carey Mulligan) e lui non può quindi più girare per casa col birillo al vento.



RECENSIONE SERIA

Steve McQueen racconta la storia di una dipendenza e lo fa con una trama che più classica e scontata non si può, con il protagonista che affonda sempre di più nel vizio finché un dramma non lo sconvolge. L’unico elemento originale della trama è che in realtà non c’è una vera svolta: il finale aperto non permette di sapere se c’è redenzione, se il dolore è causato da una presa di coscienza o dal dramma appena vissuto.

Non ci sono inoltre motivazioni dietro i comportamenti dei personaggi, di cui sappiamo davvero poco. I loro gesti e i loro corpi sono solo oggetti esposti allo spettatore per un’ipotetica riflessione che invece non si verifica, perché non c'è nessuna partecipazione emotiva. 

L’aridità emotiva del protagonista si riflette così anche nello spettatore, che non può provare empatia, ma non può provare in assoluto alcun sentimento, perché il film è gelido e formale come lo stesso Brandon.

Ma non c’è nemmeno un intento documentaristico o fenomenologico, in quanto la bella fotografia e l’aspetto patinato escludono subito questa ipotesi.

Il tutto è poi condito da simbolismi triti e ritriti, come la continua contrapposizione di Eros e Thanatos o il vuoto interiore riflesso nell’ambiente asettico.

E non aiuta l’erotismo esplicito, compiaciuto e freddo che dà al tutto un tono moralista.

Eppure lo Steve McQueen sceneggiatore (aiutato da Abi Morgan) mostra grande acume nell’elaborare gli scarni ma perfetti dialoghi di Brandon durante l’appuntamento con la collega, le uscite col capo o ancora gli scontri con la sorella.

Il vero talento dell’autore sembra dunque quello di tratteggiare situazioni quotidiane e ordinarie senza renderle banali, ma purtroppo si ostina a parlare solo di storie ben poco ordinarie, come accadeva anche nell’esordio Hunger. Nonostante gli elogi che la critica gli riserva, io ritengo che  non abbia ancora capito la sua vera strada.

Passo falso per la carriera, finora in incredibile ascesa, di Carey Mulligan che in ogni caso, con la sua bellissima interpretazione di New York New York dona al film un briciolo di cuore.

VOTO: 6
.

lunedì 16 gennaio 2012

GOLDEN GLOBES 2012: 3 premi per The Artist

 Michelle, Woody, Madonna tra i vincitori e Natalie tra i presentatori. Non si poteva chiedere di meglio dai Golden Globes 2012. The Artist vince 3 statuette e The Descendents (Paradiso Amaro) 2.

Ecco di seguito tutti i premi:

MIGLIOR FILM DRAMMATICO

The Descendants – Paradiso Amaro

MIGLIOR ATTORE IN UN FILM DRAMMATICO

George Clooney, The Descendants

MIGLIOR FILM COMICO/MUSICAL

The Artist

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM DRAMMATICO

Meryl Streep per The Iron Lady

MIGLIOR ATTORE IN UN FILM COMICO/MUSICAL

Jean Dujardin per The Artist

MIGLIOR REGISTA

Martin Scorsese per Hugo Cabret

MIGLIORE ATTRICE IN UN FILM COMICO/MUSICAL

Michelle Williams per My Week With Marylin

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

Octavia Spencer per The Help

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

Christopher Plummer per Beginners

MIGLIOR SCENEGGIATURA

Woody Allen per Midnight In Paris

MIGLIOR FILM STRANIERO

A Separation – Una Separazione

MIGLIOR FILM ANIMATO

Le Avventure di Tintin: il Segreto dell’Unicorno
MIGLIOR COLONNA SONORA

Ludovic Bource per The Artist
GLIOR CANZONE

Madonna per “Masterpiece” da W.E.

TV:

Best Series DRAMA:

Homeland

Best Series Musical or Comedy:

Modern Family

Best Performance in a Television Series – Drama – Actor

Kelsey Grammer – Boss

Best Performance in a Television Series – Drama – Actress

Laura Dern – Enlightened

Best Performance in a Miniseries or Television Film – Actor

Idris Elba – Luther

Best Performance in a Miniseries or Television Film – Actress

Kate Winslet – Mildred Pierce

Best Supporting Performance in a Series, Miniseries, or Television Film – Actor

Peter Dinklage – Game of Thrones

Best Supporting Performance in a Series, Miniseries, or Television Film – Actress

Jessica Lange – American Horror Story

Best Miniseries or Television Film

Downton Abbey


venerdì 13 gennaio 2012

The Artist: bentornato cinema muto!


THE ARTIST
Michel Hazanavicius
Francia, 2011
Genere: Retro, Cinema Muto, Bianco e nero, Commedia.
Se ti piace guarda anche: Cantando sotto la pioggia, E’ nata una stella.



ora nelle sale

CANDIDATO A 6 GOLDEN GLOBES


TRAMA
 George Valentin è un divo del cinema muto, accompagnato sullo schermo e sulla vita dall’inseparabile cane. A un red carpet una bellissima ragazza è in prima fila per chiedergli l’autografo, e un incidente la fa catapultare sotto i riflettori al fianco del divo. L’ammiratrice coglie l’occasione e lo bacia su una guancia: i fotografi non si fanno scappare lo scoop. Da questo momento le vite dei due personaggi si incroceranno spesso, seguendo un percorso opposto: lei, giovane, diventerà una stella del cinema parlante appena nato. Lui, fedele al cinema muto che l’ha reso celebre, finisce nel dimenticatoio e complice il crollo delle borse del ’29 si ritrova sul lastrico.
COMMENTO
Un vero artista riesce sempre a reinventarsi: questo il messaggio del regista, nonché sceneggiatore, Michel Hazanavicius che compie un’ammirevole operazione metacinematografica dedicata a tutti coloro che amano il cinema. Il suo gesto è azzardato ma vincente, tanto da dimostrare che anche nel 2011 si può fare un film muto e in bianco/nero in grado di deliziare lo spettatore. E ricordandoci cos’era il cinema senza senza 3D, senza effetti speciali, senza rumori e addirittura senza dialoghi. Uno spettacolo soltanto per gli occhi.
E qui lo spettacolo è garantito: bellissima fotografia, attori fotogenici e meravigliosi, magnifici costumi e location. Se non fosse per qualche lungaggine di troppo (il film nel film iniziale, gli infiniti ciak del ballo, il doppio finale) si potrebbe gridare al capolavoro.
Resta un’opera audace nel suo essere nostalgica, nonché dimostrazione che il vero cinema non ha età.Il film si è guadagnato 6 nomination ai Golden Globes, tra cui quella per miglior commedia/musical, miglior script, miglior attore per la stupefacente performance di Jean Dujardin, già premiato al Festival di Cannes e anche migliore attrice per la fantastica Bérénice Bejo, consorte del regista e splendida attrice. E ai prossimi Oscar aggiungerei una sezione dedicata alle migliori performance animali.. Il cane di The Artist è infatti un personaggio fondamentale, e la sua interpretazione, libera daqualsiasi effetto speciale dimostra il nonsense della dicitura “recitare da cani”. Non a caso, a Cannes ha vinto il Palm Dog Award!


Curiosità: Incredibile ma vero!

1)Il cane del film, Uggie, è un vero cane-attore, che ha già recitato a fianco ad un altro attore cane: ovvero il Robert Pattinson di Come l’acqua per gli elefanti. Leggete la sua pagina su Wikipedia!
2) Kim Novak, oggi 78 enne, qualche giorno fa ha dichiarato, probabilmente nel tentativo di far parlare di sé, che si è sentita violata dal film : ” I feel as if my body - or at least my body of work - has been violated by the movie”. A offenderla è stato l’utilizzo delle musiche di Bernard Herrmann composte per il capolavoro hitchcockiano che la rese celebre, ovvero Vertigo (La donna che visse due volte). Secondo lei le colonne sonore del passato vengono abusate nel cinema d’oggi. Come darle torto: visto che The Artist ha ricreato tutto ad hoc, avrebbe potuto anche utilizzare delle musiche inedite, o perlomeno non musiche di un film che non è nemmeno muto.
VOTO: 8+

giovedì 12 gennaio 2012

J.EDGAR: vi è piaciuto?

Se vi siete persi la mia recensione, la trovate qui!

mercoledì 11 gennaio 2012

Oggi compio 3 anni: grazie a tutti voi!



Questo blog oggi spegne 3 candeline: iniziato un po’ per caso , alla fine del 2009 ha cominciato a ricevere visite e commenti, aumentandole notevolmente nel 2010, anno che ha visto anche l’arrivo del lettore onorario del blog, Cannibal Kid, al quale va l’ambitissimo premio di lettore più fedele e più loquace, come testimoniato dalla Top 10 dei commentatori che vedete qui a fianco in cui il blogger cannibale appare addirittura sdoppiato da quando ha deciso di modificare nome.

Se anche voi volete entrare nell’ambitissima Top 10 o volete tentare l’ardua impresa di battere l’autore di pensieri cannibali, seguite il suo esempio e scrivete, scrivete e scrivete! :)
Tornando alla storia del blog, possiamo notare che nel 2011 il blog ha conosciuto un’impennata, “conquistando” quasi 70 lettori e totalizzando oltre 100.000 visite, creando così un salotto cinematografico di commentatori più o meno assidui che ringrazio davvero tanto tanto.

E i 12.000 visitatori di dicembre fanno sperare a un 2012 ancora più affollato.

Ma ora scopriamo meglio quali sono i gusti del pubblico e soprattutto perché questo blog di cinema viene consultato. La risposta è semplice: non di certo per il cinema..

I  post più letti?


Entrambi con più di 3.500 visualizzazioni. Motivo? Piuttosto semplice, sono gli unici post in cui compare del nudo. Quindi se lo scopo del blog fosse quello di avere più visualizzazioni possibili, dovrei trasformarlo in un blog porno.

Il post più letto del 2011 è invece, a sorpresa, quello dedicato al disco dei Foster The people, altro segnale che mi suggerisce di mollare le recensioni cinematografiche e pubblicare solo articoli di musica con foto di donne e uomini nudi.

Infatti ecco quali sono le Parole chiave che hanno condotto a questo blog:


1. Sophia Loren seno


2. Beastly


3. Thomas Mars


4. Montgomery Clift


5. Brandon Flowers


Allora, io mi sbatto per scrivere articoli seri che raccontano la storia del cinema italiano oppure recensioni dei film in uscita e quali sono alla fine gli argomenti più cliccati? Il seno della Loren, uno dei film più trash dell’anno, due cantanti…


Ma ecco le soddisfazioni: tra i 5 i post che hanno suscitato più commenti, vi sono, con mio sommo piacere, le recensioni di 4 film che ho amato molto, tre dei quali italiani (e sapete quanto io difenda il cinema nostrano!)


1. Midnight in Paris


2. This must be the place


3. Top 10 del 2011


4. Scialla e Kryptonite nella borsa in pareggio



Ma continuiamo con altri dati e statistiche..


Il mio è un blog internazionale visto che :


Il 55% del pubblico è italiano,


il 34% è francese


il 3% è statunitense


Inoltre posso anche dirvi che il 42% dei lettori usa Explorer e il 32% Firefox, gli Iphone stracciano gli Android che a loro volta doppiano i Blackberry ..


Detto questo grazie a tutti!

J. Edgar: l'Eastwood più ambizioso?

 J. EDGAR
di Clint Eastwood
Usa, 2011
Biopic
con
Leonardo DiCaprio, Naomi Watts, Armie Hammer, Judi Dench


ora nelle sale
Se ti piace guarda anche: Changeling, Il curioso caso di Benjamin Button, The Aviator,

Nemico pubblico


J.Edgar Hoover (Leonardo DiCaprio, titanico come sempre) diventa, giovanissimo, presidente del FBI, e manterrà il proprio ruolo per 48 anni, sopravvivendo a 8 importanti presidenti d’America e lavorando sempre al fianco dei fedeli Clyde Tolson (Armie Hammer da Oscar)e Miss Gandy (Naomi Watts, da applausi anche se si meritava scene migliori).

Ambiziosissimo film di Clint Eastwood, scritto dal Premio Oscar Dustin Lance  Black (Milk), che tenta di costruire un ritratto pubblico e privato di una delle figure più controverse della storia americana, ovvero il fondatore del moderno FBI, colui che introdusse i moderni sistemi di investigazione, impronte digitali comprese.
Un doppio ritratto che non omette richiami al presente, tanto che le parole di Hoover in più punti richiamano affermazioni di ben più recenti personaggi politici, soprattutto Bush jr e la sua lotta al terrorismo.


C’è decisamente troppo materiale su cui lavorare, troppa storia americana in ballo e una vita privata sconosciuta sulla quale non si può sorvolare. Eastwood vuole però provare a raccontare tutto perché si serve di Hoover per darci un’importante lezione: all we need is love. Nessun successo, ricchezza o fama potrà mai sostuire l’amore. Il punto di vista del regista e dello sceneggiatore sono dunque chiari: c’è sempre l’amore alla base dei nostri gesti, o la sua mancanza, perdita, negazione. Hoover cercava in pubblico una sicurezza e un successo che nel privato non poteva conoscere perché ha sempre rinnegato se stesso. Ecco dunque il secondo tema che vuole suggerire: l’accettazione di sé, o meglio il riconoscimento di sé.

Ed è proprio la parte del film dedicata alla sfera privata del protagonista che coinvolge e lascia il segno e non quella eroica al lavoro: le sue imprese al Bureau, tutte le catture e i successi si susseguono velocemente e confusamente sullo schermo senza impressionare più di tanto lo spettatore. Nessun inseguimento o sparatorie come si potrebbe attendere dall’ex ispettore Callagan nonché regista de Gli spietati, insomma. Mentre al contrario lascia il segno la timida ma risoluta Naomi Watts- Miss Gandy che lo rifiuta, la crudele e possessiva madre di Judi Dench che lo ama solo alle sue condizioni e soprattutto il Tolson di Armie Hammer che lo ama incondizionatamente per 45 lunghi anni: la scena del bacio con sfuriata e poi quelle senili con i due uomini che fanno colazione o che guardano alla Tv Marthin Luther King che accetta il Nobel dipingono una delle love story più commoventi viste al cinema negli ultimi anni. Una storia d’amore struggente e crudele, che riscatta il film e gli fa perdonare le eccessive lungaggini, i make up grotteschi di serie B e scelte narrative e registiche discutibili.

VOTO: 7,5 
Nonché, nella versione italiana, un doppiaggio da denuncia.

martedì 10 gennaio 2012

The best of 2011: TOP 10

Signori e signore eccoci arrivati alla mia Top 10 del meglio di questo 2011 appena concluso. Sono tutti film con voti a partire dal 7,5, due dei quali non dovrebbero nemmeno essere in classifica perché uno è del 2009 ma è uscito nei cinema italiani solo quest’anno e un altro è uscito negli Usa a fine 2010 e in Italia probabilmente uscirà quest’anno..

10. jane eyre
9. bronson
8. drive
7. this must be the place
6. blue valentine

5. Scialla!

4. The tree of life

3. 127 ore
2. Midnight in Paris


1. Il cigno nero